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LE AVANGUARDIE DEL DOPOGUERRA.
1945-1960
di Giacomo Belloni
Il secondo dopoguerra ha segnato un periodo tra i più floridi e fecondi per la storia dell'arte del nostro paese. Dopo una lunga cesura, durata circa due decenni, in cui la nostra cultura è rimasta marginale rispetto al proliferare delle ricerche e delle proposte avanguardistiche di altri paesi, quali Francia, Germani e Stati Uniti, con il finire del conflitto e dopo la liberazione, ciò che era rimasto forzosamente sopito si risveglia in un clima fervido e con la volontà di recuperare tutto il terreno perso negli ultimi anni.
In realtà i rapporti con l'esterno non si erano mai completamente interrotti grazie all'azione di artisti e galleristi che avevano comunque mantenuto un proficuo collegamento con quanto accadeva fuori dal nostro paese. C'è da dire che la poca dimestichezza con il surrealismo, esploso in Europa proprio durante gli anni di maggior coinvolgimento del regime, ha causato a casa nostra un forte ritardo nell'acquisire i principi necessari e determinanti per rimanere al passo con le ricerche europee. Il surrealismo era l'imprescindibile fattore di continuità tra il periodo precedente al conflitto e le avanguardie immediatamente successive.
Ciò che accomunava tra loro gli artisti italiani era la posizione che riteneva Picasso essere l'unico referente in grado di raccordare il linguaggio post (e neo) cubista con le istanze di un realismo interpretato in senso sociale. Ecco perché quando, nel 1946 a Milano, viene redatto il manifesto programmatico del realismo da Morlotti, Vedova e Testori, venne chiamato Oltre Guernica, proprio perché Picasso rappresentava un punto di ripartenza e la volontà di spaziare oltre i confini nazionali.
La rinascenza della nostra cultura artistica ha visto i contributi determinanti portati alla causa dall'azione sinergica di alcuni enti pubblici, quali la Galleria Nazionale Moderna di Roma, diretta da Palma Bucarelli, organizzazione attenta alla diffusione delle nuove ricerche contemporanee, sia italiane che internazionali, e dalla Biennale di Venezia che, dal 1948 riapre finalmente i battenti.
Oltre al contributo degli enti pubblici succitati, si evidenzia l'azione delle gallerie private che come non mai formarono un tessuto coeso e sinergico, forte anche del grande fervore culturale che il periodo permetteva. Se ne aprono di nuove mentre altre trovano l'energia giusta per rinnovarsi.
Ecco allora a Milano la galleria del Milione, della Spiga, del Naviglio, la Galleria Apollinaire e dal 1959 la Galleria Azimut; a Venezia la galleria del Cavallino; a Firenze la Vigna Nuova; a Torino la Bussola, la Galleria Notizie; a Roma la Galleria La Tartaruga e quella dell'Obelisco, naturalmente insieme a molte altre.
Terzo elemento di fondamentale importanza, oltre agli enti pubblici ed alle gallerie private, è stata l'attività di gruppi di artisti che si fungevano da organizzatori e promotori di eventi od iniziative. Ecco quindi L'Art Club, che vede in primo piano la figura di Enrico Prampolini, l'Age d'Or e Origine a Roma, il MAC a Milano.
Quarto fattore determinante fu l'istituzione di nuovi premi d'Arte che contribuirono a energizzare un'atmosfera in rapida evoluzione culturale: il Premio Lissone, dal 1946, il Premio Torino, dal 1947, il Premio Gallarate dal 1950.
1945 - 1946
Le attività di maggior rilievo son portate avanti dall'Art Club che organizza mostre personali di Dangelo, Turcato e Capogrossi, mente la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma si concentra sulla Pittura Francese d'oggi.
1947
Milano, a Palazzo Reale Max Huber organizza Arte Astratta e Concreta, mentre alla galleria della Spiga la prima mostra del Fronte Nuovo delle Arti.
(FRONTE NUOVO DELLE ARTI - 1946-1950. Guttuso, Emilio Vedova, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso, Alberto Viani
Linguaggio di area “postcubista”.
Critico: Giuseppe Marchiori (catalogo Biennale di Venezia).
A Roma si vedono le prime mostre del gruppo Forma che espone all'Art Club.
GRUPPO FORMA (15 marzo 1947 - 1950)
Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato.
1948
E' uno degli anni più importanti per numero ed importanza degli eventi.
La Galleria Nazionale d'Arte Moderna organizza in marzo prima Arte Astratta in Italia, quindi la Rassegna Nazionale d'Arti Figurative (912 artisti, 1334 lavori).
A giugno riapre la Biennale con una struttura di respiro internazionale - i padiglioni delle nazioni e le mostre storiche; premi per Morandi e Manzù, mostra della collezione di Peggy Guggenheim con le sue 136 opere tra Espressionismo Astratto ed avanguardie europee e, al padiglione Italia Giuseppe Marchiori presenta il Fronte Nuovo delle Arti mentre Fontana espone la sua Scultura Spaziale.
A Bologna si svolge la prima mostra nazionale d'arte contemporanea, organizzata dall'Alleanza della Cultura. Evento storico per la condanna di Togliatti e la scissione nel Fronte tra realisti ed astrattisti.
A Firenze la galleria Vigna Nuova presenta Arte d'Oggi, mostra che presenta gli artisti di quello che verrà definito nel manifesto redatto da Ermanno Migliorini nel 1950, l'Astrattismo Classico fiorentino (Gualtiero Nativi, Vinicio Berti, Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Mario Nuti).
A Milano, alla Libreria Salto viene esposta la cartella di Arte Concreta delle 12 stampe a mano del MAC.
MOVIMENTO ARTE CONCRETA: Attanasio Soldati, Bruno Munari, Gianni Monnet, Gillo Dorfles, pittore storico e critico.
1949
Si apre con l'installazione Ambiente Spaziale di Lucio Fontana, alla Galleria del Naviglio di Milano, mentre alla galleria il Milione si tiene la prima mostra italiana di Wols.
Alla Libreria Salto vengono esposti i concetti spaziali su carta di Fontana.
Sempre alla Libreria Salto viene pubblicata la 4° cartella con 24 litografie di Arte Concreta.
1950
A Gallarate si tiene la prima edizione del Premio Gallarate.
A Venezia prende luogo la XXV° Biennale con una mostra su Medardo Rosso e, nel padiglione degli Stati Uniti si tiene una mostra sull'Espressionismo Astratto.
Sempre a Venezia, a luglio, al Museo Correr prende luogo la personale su Pollock, replicata a Milano alla Galleria del Naviglio in ottobre.
1951
A Roma, alla Galleria Origine si ha la ed unica mostra del gruppo Origine, il cui catalogo contiene il loro manifesto: Ettore Colla, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri e Mario Ballocco.
Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, l'Art Club e l'Age d'Or organizzano la mostra Arte Astratta e Concreta in Italia.
A Milano in occasione della IX Triennale Fontana realizza lo scalone con un arabesco in neon fluorescente.
Sempre a Milano, alla Galleria S. Fedele si svolge la mostra di Baj e Dangelo. Nel catalogo della mostra viene per la prima volta nominata la pittura nucleare.
(MOVIMENTO ARTE NUCLEARE: Enrico Baj, Sergio Dangelo
1951 Manifesto tecnico della Pittura nucleare,
Joe Colombo
Bruxelles: dialogo con Cobra
Adesione Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista
1954 Incontri internazionali della ceramica ad Albisola
Gianni Dova, Gianni Bertini e Mario Colucci
Rivista Il gesto, pubblicata tra il 1955 e il 1959).
A Roma, a dicembre, al Palazzo delle Esposizioni parte la VI Quadriennale.
1952
A Roma, alla Galleria dell'Obelisco Burri presenta i Neri e le Muffe.
A Milano, alla Galleria del Naviglio Fontana espone i Concetti Spaziali.
A Venezia, in giugno si apre la XXVI Biennale.
1953
Quest'anno è caratterizzato da mostre di livello internazionale tra Milano (Picasso), Roma (Rauschenberg, Arte astratta italiana e francese - l'Ecole de Paris, Picasso), Firenze (Rauschenberg, Twombly), Torino (Braque, Chagalle).
A Lissone si tiene la prima edizione dell'omonimo premio.
1954
A Venezia di tiene la Biennale.
A Milano, in occasione della Triennale si svolge l'incontro internazionale dei ceramisti e, contestualmente la mostra sulle ceramiche di Albisola.
1955
A Milano, alla Galleria del Naviglio Fontana espone le Pietre.
A Roma si tiene la Quadriennale.
1956
A Venezia di tiene la Biennale.
1957
A Milano personale di Burri e a viene assegnato il Premio Lissone.
A Roma, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna si tiene la mostra della collezione di Achille Cavellini.
1958
A Roma, alla Galleria La Tartaruga si tiene la mostra di Franz Kline, a Milano, alla Galleria Apollinaire, la personale di Jean Fautrier.
A Torino, alla Galleria Notizie si tiene la mostra di pittura industriale di Pinot Gallizio.
A giugno si inaugura la XXIX Biennale di Venezia.
1959
A Roma, alla Galleria La Tartaruga si sviluppano due eventi: mostra di Rauschenberg e quella di collettiva di Maestri come Perilli, Accardi, Rotella, Sanfilippo, ecc..
In ottobre viene assegnato il Premio Lissone a Emilio Vedova.
A Milano viene inaugurata la Galleria Azimuth con una personale di Piero Manzoni.
1960
Insieme al 1959 è l'anno del cambiamento. Si cede il passo a nuove idee. L'energia dell'informale sembra essersi esaurita e aver sfogato le proprie ansie. Ecco allora, dopo l'esposizione delle opere di Manzoni nel '59, ancora una sua personale, sempre alla Galleria Azimut. Sempre a Milano, alla Galleria Apollinaire, Pierre Restany inaugura la stagione del Nouveau Realisme.
Per rimanere nel clima precedente invece, a Venezia, la XXX Biennale premia Hartung e Fautrier, al quale dedica una mostra con 150 opere.
io@giacomobelloni.com
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