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Emirati: Dubai e l’arte contemporanea
di Giacomo Belloni
Ero seduto proprio sotto "the Address", uno dei grattacieli più esclusivi di Dubai, a godermi la delicata brezza primaverile, immerso in un tramonto dalle tinte quasi paradossali. Le infinite sfumature di un sole in declino venivano restituite al mio stupore dopo essere state accarezzate dalla tiepida sabbia rossa del deserto, dal silenzioso scintillio del Golfo Persico e dopo essere state riflesse dai cristalli bruniti del Burj Khalifa in mille colori tra l'arancio, il rosa ed il lilla chiaro. L'atmosfera era irreale, quasi metafisica, e la mia mente, così come quella degli increduli spettatori presenti, raggiungeva un raro stato di quiete e di serenità. Mentre mi crogiolavo in quel magico tramonto ecco librarsi nell'aria una musica avvolgente e, subito dopo, danzando al suo ritmo, giocosi zampilli d'acqua, anche loro colorati di rosa e di lilla, grazie alle luci sparate sulle fontane.
Si potrebbe parlare e scrivere a lungo su Dubai e, nel suo caso, forse più di tante altre metropoli, non ci si stancherebbe mai di farlo. Dubai ha fascino ineguagliabile: dinamicità ed energia la caratterizzano come una delle mete più ambite e seducenti, sia per il turista pretenzioso, appagato da una quantità interminabile di attrazioni spettacolari, sia per chi vuole definitivamente cambiare vita, attratto dalle innumerevoli opportunità e dagli ottimi investimenti che questo paradiso è in grado di offrire. Tanta abbondanza non poteva naturalmente risparmiare l'arte contemporanea: Dubai è oggi uno dei luoghi che, più di altri al mondo, attira a sé galleristi, collezionisti e addetti ai lavori.
All'arte contemporanea è riservato un piccolo ma esclusivo angolo della città: il Gate Village. Questo quartiere consiste in un complesso architettonico che si erge su una base sopraelevata. È qui, su questo livello rialzato, aperto e arioso, che si trovano le gallerie e gli spazi per l'arte. Le proporzioni e i volumi sono stati studiati per ombreggiare naturalmente le vie sottostanti, così come vuole la tradizione araba, per offrire sollievo nei periodi più caldi. Le vie che ospitano le gallerie accolgono i visitatori offrendo visioni suggestive, diverse ogni qualvolta si cambia prospettiva grazie ad una planimetria dai percorsi articolati e dagli slarghi incantevoli, quasi intimi. Ogni galleria si affaccia all'esterno con eleganza, offrendo un'atmosfera accogliente e dimensionata al visitatore discreto.
Le facciate del Gate Village sono rivestite da lastre di pietra che disegnano reticoli differenti a seconda dell'orientamento spaziale dell'architettura che rivestono, incorniciando con garbo le grandi vetrine. Queste ultime consentono un'illuminazione naturale che, solamente quando strettamente necessario, viene assistita da faretti artificiali orientati sulle opere.
Nelle eleganti gallerie ci sono opere di ottimo livello, sia di artisti già famosi che di artisti emergenti, tra i quali molti locali.
Dubai è una metropoli multiculturale, forse come nessun altro luogo al mondo: la proporzione tra nativi e stranieri è di 1 contro 11, gli stranieri sono circa il 91% del totale. Questa sua plurietnicità si riflette in una multiculturalità impareggiabile che rende la città un crocevia meraviglioso, un palcoscenico per l'arte del mondo che qui si arricchisce di ibridazioni preziose, una babele unica al mondo. Colta e raffinata a Dubai l'arte accoglie la vivacità del luogo e la trasferisce sulle sue opere.
Arte negli Emirati vuol dire anche Art Dubai - una delle fiere più importanti del Middle East - che ospita più di 80 gallerie provenienti da tutto il mondo.
A Dubai il mondo dell'arte si quindi muove frenetico; la sua un'energia creativa non perde mai occasione per manifestarsi con un vigore che non ha pari al mondo.
Arte a Dubai è sì la sua fiera, le sue gallerie, la città vecchia così come tutto ciò che, anche marginalmente riguarda l'arte. Va però considerato che Dubai è arte in ogni sua espressione in quanto città. Lo è nella sua struttura urbanistica, nel design dei suoi grattacieli, nelle architetture dei suoi quartieri. Dubai è arte anche solamente se ci si limita a osservare i tralicci elettrici che si ergono sulla sabbia formando un tessuto filamentoso di un fascino unico, mentre disegnano un mosaico contemporaneo bello come un’opera astratta. Dubai è inoltre poesia, quando ci si ferma ad ascoltare il silenzio del deserto, un silenzio che ci ricongiunge, come solamente le immensità sanno fare, con le parti più profonde e irraggiungibili di noi stessi.
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"È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?" Dostoevski, L'Idiota
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