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Ogni cosa si rivela, alla luce della luna.
di Giacomo Belloni


A volte, spesso, siamo attratti, come le farfalle della notte, dalla bianca luce della luna; cerchiamo di avvicinarci a lei senza però riuscire mai a toccarla. Ci ripetiamo: ciò che è importante è il percorso che facciamo, e non arrivare alla meta. Ma dentro di noi sappiamo bene che è solo quando la raggiungiamo veramente, che è solo in quel momento, che inizia il vero viaggio verso l'ignoto. Al di la di quella luce, della luce della luna ogni cosa si rivela a noi nella sua più vera essenza. (Andrea Cerqua, 2014).

L'arte è quella disciplina - unica ed insostituibile - che consente di rendere visibile qualcosa che percepiamo solo confusamente, alla lontana; qualcosa che è vago e sospeso, che sentiamo forte e presente anche anche se non lo si riesce ad inquadrare con sufficiente nitidezza. Solo l'arte è capace di materializzare quella presenza invisibile che normalmente è irraggiungibile dai sensi, ma percepibile dalla nostra sensibilità. L'arte ci consente di toccare la luna e di gioire di tutta quella completezza alla quale comunemente accediamo in parte e solo superficialmente; perché la sua luce rende reali le sensazioni attraverso un processo lineare, semplice, che utilizza la vista unicamente quale canale d'accesso, ma che lo esclude immediatamente dopo che le emozioni hanno preso il sopravvento. Solo attraverso l'arte riusciamo a toccare la luna ed andare oltre il muro dell'apparenza per entrare nella sua luce rivelatrice.
La vista cattura l'immagine creata dall'artista - unico in grado di entrare nella luce della luna - per poi farsi da parte e lasciare spazio al gioco magico di collegamenti e sostituzioni, tra reale ed emozionale, che permette all'animo sensibile di viaggiare fuori dalla realtà tangibile e di avvicinarsi alla luna, pur senza riuscire mai a toccarla.

La luna fa capolino la sera e rimane fiera e dominante fino al mattino seguente per illuminare con la sua luce avvolgente le speranze dei poeti. Cerqua-poeta lavora di notte, quando lei ci osserva dall'alto, mentre il mondo si ferma e i ritmi rallentano, mentre le tenebre si posano delicatamente sulle nostre aspettative e sui desideri rimasti inevasi durante la giornata. Durante la notte la vita si ferma, prende una pausa, una sospensione riconciliatrice per consentirci di ritrovare un nuovo punto di partenza indispensabile per affrontare la giornata successiva. Un momento di riconciliazione con le più intime profondità, con le nostre interiorità più nascoste, il momento in cui le farfalle della notte, le falene, prendono il volo alla ricerca della luce della luna.

È durante la notte che Cerqua entra nella sua fase lirica, varcando la porta della creatività; va oltre la soglia per impadronirsi dei sogni di tutti, di quelli più profondi, più intensi; li interpreta, li elabora, li manipola per restituirli nitidi e colorati alla nostra percezione. Ogni cosa si rivela durante la notte quando l'invisibilità dell'immaginario prende forma davanti alla sua tela per lasciarsi ritrarre nella sua veste più autentica.
Quando arriva la sera la bianca luce della luna avvolge lentamente ogni cosa posandosi su di noi come una coperta, come una sindone, che rimane impressa delle nostre emozioni più vere. Cerqua ha la capacità di srotolarla davanti ai nostri occhi per restituirci la visione delle nostre sensazioni; le stesse che rimangono solamente come idea, come tanti frammenti vaghi e confusi quando ritorniamo nella dimensione del reale, lasciandoci un fumoso ricordo ed un vuoto che non riusciamo a colmare con il buio del giorno.
Cerqua lavora di notte, in solitudine. Accede alla sua dimensione creativa in assoluto silenzio, lontano dalla frenesia e dal rumore della mediocrità e dal fragore dell'eccessivo.
Il suo silenzio è pieno di colore e di senso, pregno della forza della verità dell'arte e della sapienza del pittore alchimista. Egli riesce a rendere percettibile ciò che vediamo solamente ad occhi chiusi, riflesso all'interno delle palpebre, in quella dimensione sospesa in cui si materializza ai nostri sensi la sola verità, nel momento in cui deponiamo le armi che abbiamo utilizzato durante il giorno per la lotta della vita, e ci abbandoniamo alla naturalità di un riposo riconciliatore.

Ultimamente dipingo molto, in realtà ho sempre puntato alla ricerca di una certa pittura che prende spunto dal passato ma che porta in sé il germe di una modernità, sicuramente diversa però da certa arte del contemporaneo con la quale non riesco a riconoscermi e dalla quale io mi sono sempre tenuto a distanza. (Andrea Cerqua)

Come una farfalla della notte, la falena, Cerqua corre verso la luna, spinto dalla convinzione che solamente l'arte può rivelare cosa si nasconde oltre la sua luce morbida. Per far questo deve varcare la soglia che separa il reale dall'immaginario, perché sa che questo è il confine tra apparenza e verità, e che l'artista non mente.

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"È vero, principe, che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?" Dostoevski, L'Idiota

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